
Ma è vero che si memorizza più facilmente quello che si legge sulla carta che non sui vari mezzi digitali? Ognuno darà la sua risposta. Quello che è certo è che noi di Origami crediamo con convinzione in questa vecchissima, eppure nuovissima tecnologia: la carta. E ogni giovedì il nostro Origami porta in edicola la sua formula: un solo foglio, un solo argomento, tanti punti vista, diversi linguaggi. La parola scritta, la pagina di un classico da rileggere, una testimonianza attuale, un graphic novel, un’infografica, dove gli avvenimenti e i fenomeni vengono tradotti in cifre.
È una formula originale che abbiamo sviluppato a partire dal modello dei francesi del settimale Le1, fondato dall’ex direttore di Le Monde Éric Fottorino, con i quali siamo legati da un fattivo «partenariat». Non è una sfida impropria al digitale, né nostalgica o anacronistica. Il nostro mondo è digitale, ma la carta ci permette forse una lettura diversa, più pacata e anche più dilatata nel tempo.
«Rallentare e riflettere» è lo slogan di Origami, un giornale che si sfoglia, si piega, si dispiega, si ripiega e si conserva. È un giornale di approfondimento non di notizie (sulle quali il digitale è imbattibile per l’immediatezza), di riflessione e che sfida il paradosso riassunto nel titolo del premio che ci è stato assegnato: «Carta 4.0». La nuova frontiera dell’innovazione sulla vecchia cara carta dei nostri giornali e dei nostri libri. Fatevi questa domanda: è più facile ricordare qualcosa letto sulla carta o sullo smartphone?
CESARE MARTINETTI
l premio «Carta 4.0» per «aver saputo coniugare l’innovazione con la carta in maniera originale e coraggiosa» verrà assegnato a «Origami», il settimanale della «Stampa» diretto da Cesare Martinetti, giovedì al Salone del libro (ore 12, Sala Azzurra) in occasione della tavola rotonda «Carta e digitale». Unione industriale, i fabbricanti di carta, grafici e cartotecnici hanno deciso il riconoscimento con l’Assocarta nazionale.